DVD (Videodisco)
Indesiderabili
[S. l.] : Lab80 Film, 2010
Abstract/Sommario:
Rieucros è un piccolo paese del sud della Francia, nella regione della Lozere. In applicazione del decreto di legge del 12/11/1938 riguardante gli stranieri, diventa la sede del primo campo di internamento in Francia. Immediatamente vi vengono portati uomini classificati come “Indesirables”: sono esuli politici stranieri ed ebrei tedeschi anti-nazisti. Alla fine della guerra di Spagna arrivano anche i "Brigadistes", sono i rifugiati repubblicani. Nell’ottobre 1939 Rieucros diventa un ...; [leggi tutto]
Rieucros è un piccolo paese del sud della Francia, nella regione della Lozere. In applicazione del decreto di legge del 12/11/1938 riguardante gli stranieri, diventa la sede del primo campo di internamento in Francia. Immediatamente vi vengono portati uomini classificati come “Indesirables”: sono esuli politici stranieri ed ebrei tedeschi anti-nazisti. Alla fine della guerra di Spagna arrivano anche i "Brigadistes", sono i rifugiati repubblicani. Nell’ottobre 1939 Rieucros diventa un campo femminile. Gli uomini vengono mandati al campo di Vernet, il più repressivo dei campi francesi. Il primo giro di arresti fa arrivare a Rieucros una maggioranza di emigrate tedesche- arrestate a Parigi dopo la dichiarazione di guerra- per la maggior parte appartenenti al Partito Comunista.
Nell’inverno 1939-40 sono internate donne di 25 nazionalità, tutte considerate “Suspectes”, cioè “responsabili della crisi economica, sociale e politica attraversata dalla Francia”.
Al campo le donne patiscono fame, freddo e vivono in condizioni igieniche deplorevoli. Ma non viene mai praticata la tortura né l’omicidio sistematico. Il governo ci tiene a differenziarsi da un campo di concentramento nazista.
Durante la giornata, le donne lavorano alla realizzazione di accessori: utilizzano la rafia per confezionare borse, cinture, sandali, e lavorano il legno per creare bottoni, venduti poi da un commerciante di Mende. Il tempo libero lo utilizzano organizzando tra loro dei corsi, soprattutto di lingua. Baldina Di Vittorio al campo impara inglese e tedesco, Giulietta Fibbi perfeziona il suo italiano, altre imparano spagnolo, russo, Teresa Noce insegna anche storia politica e del partito comunista.
Durante le feste le prigioniere inventano poesie, canzoni, sketches. Organizzano uno spettacolo teatrale: "Blanche-Neige à Rieucros", parodia della collaborazione franco-tedesca; e durante la festa della mamma nel 1941 viene cantata una ninna nanna in tutte le lingue presenti al campo. La festa si trasforma in una manifestazione politica in cui si grida: “Liberate le mamme!”
Oggi, se chiedi la strada per arrivare a Rieucros, ti rispondono: “A parte una stele, non c’è niente da vedere”. E infatti non c’è più nulla, solo una stele con la scritta: “Qui vissero nel 1939-1942 in un campo di concentramento delle donne antifasciste rifugiate nella nostra terra. Tra loro le tedesche e le Polacche furono deportate ad Auschwitz da cui non sono mai più tornate. Onore alla loro memoria.”
Baldina Di Vittorio e Giulietta Fibbi nel campo di Rieucros hanno compiuto 20 anni. Sono arrivate al campo perché ritenute “Sospette”, entrambe provenivano da famiglie di esuli italiani antifascisti e si sospettava collaborassero in prima persona con gruppi di matrice comunista. Al campo hanno condiviso il quotidiano con altre donne, il freddo, la fame e la voglia di restare lucide e vive, studiando, confrontandosi.
Il filo conduttore è la voce recitata del testo di Teresa Noce, il libro autobiografico “Rivoluzionaria Professionale”, in cui dedica un lungo capitolo alla sua detenzione a Rieucros.
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