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Abstract/Sommario: Women explode out of chimneys and melt when sprayed with soda water. Feminist activists play practical jokes to lobby for voting rights, while overworked kitchen maids dismember their limbs to finish their chores on time. In early slapstick films with titles such as Saucy Sue, Mary Jane’s Mishap, Jane on Strike, and The Consequences of Feminism, comediennes exhibit the tensions between joyful laughter and gendered violence. Slapstick comedy often celebrates the exaggeration of make-bel ...; [Leggi tutto...] Women explode out of chimneys and melt when sprayed with soda water. Feminist activists play practical jokes to lobby for voting rights, while overworked kitchen maids dismember their limbs to finish their chores on time. In early slapstick films with titles such as Saucy Sue, Mary Jane’s Mishap, Jane on Strike, and The Consequences of Feminism, comediennes exhibit the tensions between joyful laughter and gendered violence. Slapstick comedy often celebrates the exaggeration of make-believe injury. Unlike male clowns, however, these comic actresses use slapstick antics as forms of feminist protest. They spontaneously combust while doing housework, disappear and reappear when sexually assaulted, or transform into men by eating magic seeds and their absurd metamorphoses evoke the real-life predicaments of female identity in a changing modern world. Specters of Slapstick and Silent Film Comediennes reveals the gender politics of comedy and the comedic potentials of feminism through close consideration of hundreds of silent films. As Maggie Hennefeld argues, comedienne catastrophes provide disturbing but suggestive images for comprehending gendered social upheavals in the early twentieth century. At the same time, slapstick comediennes were crucial to the emergence of film language. Women’s flexible physicality offered filmmakers blank slates for experimenting with the visual and social potentials of cinema. Specters of Slapstick and Silent Film Comediennes poses major challenges to the foundations of our ideas about slapstick comedy and film history, showing how this combustible genre blows open age-old debates about laughter, society, and gender politics.

Abstract/Sommario: Questo volume, introdotto da Vittorio Curtoni, conclude la Storia del cinema di fantascienza, e contiene gli indici analitici dell'intera opera, ordinati secondo il titolo originale e l'eventuale titolo italiano, assieme a una filmografia di oltre duemila schede dettagliate, che costituisce l'elenco più completo mai pubblicato in Italia. Chiude l'opera un epilogo di Giovanni Mongini.

Abstract/Sommario: L'intrattenimento della popolazione civile in guerra risulta una priorità per le autorità militari degli Imperi centrali durante il Primo conflitto mondiale che mobilitano ogni risorsa, anche artistica, per creare consenso e per dominare il crescente malcontento causato dalla fa - me e dalla miseria. Trieste, ponte culturale dell'Impero austro-ungarico, diventa un prezioso caso di studio per ripercorrere in modo inedito quattro anni e mezzo di guerra, nei quali gli oltre trenta Theater ...; [Leggi tutto...] L'intrattenimento della popolazione civile in guerra risulta una priorità per le autorità militari degli Imperi centrali durante il Primo conflitto mondiale che mobilitano ogni risorsa, anche artistica, per creare consenso e per dominare il crescente malcontento causato dalla fa - me e dalla miseria. Trieste, ponte culturale dell'Impero austro-ungarico, diventa un prezioso caso di studio per ripercorrere in modo inedito quattro anni e mezzo di guerra, nei quali gli oltre trenta Theater-KinoVarieté, ovvero spazi teatrali convertiti alla cinematografia tedesco-danese in ascesa, assorbono la grande distribuzio - ne cinematografica viennese e berlinese, prima linea di un'ampia guerra culturale in cui il monopolio e le "serie" cinematografiche diventano i presupposti dell'epopea dello star-system tedesco, anche a Trieste. L'analisi interpretativa delle fonti e dei documenti mettono in luce la funzione culturale prodromica di aspetti quali l'intermedialità (tra letteratura di consumo, stampa, cinema, teatro e moda), l'impresariato femminile e la filoitalianità di alcuni imprenditori cinematografici piccolo-borghesi, rappresentativi dei problemi legati al transito all'amministrazione italiana dopo il 3 novembre 1918.

Abstract/Sommario: Il nome e la vita di Cesare Zavattini sono quasi sempre legati alle sue origini emiliane, ma il suo rapporto con Roma è stato prezioso: la Roma del cinema e quella della vita quotidiana, dei ristoranti, dei teatri e delle gite fuori porta. Silvia Zavattini, nipote di Cesare, e Steve Della Casa ci restituiscono un ritratto inedito dello Zavattini privato, uomo, padre, marito e figlio. Una figura in controluce che emerge dalle storie qui raccontate, storie del quotidiano - l'infanzia a L ...; [Leggi tutto...] Il nome e la vita di Cesare Zavattini sono quasi sempre legati alle sue origini emiliane, ma il suo rapporto con Roma è stato prezioso: la Roma del cinema e quella della vita quotidiana, dei ristoranti, dei teatri e delle gite fuori porta. Silvia Zavattini, nipote di Cesare, e Steve Della Casa ci restituiscono un ritratto inedito dello Zavattini privato, uomo, padre, marito e figlio. Una figura in controluce che emerge dalle storie qui raccontate, storie del quotidiano - l'infanzia a Luzzara, i difficili anni della guerra, le tante importanti amicizie con intellettuali, registi e attori - che si intrecciano con il vissuto dell'Italia del Novecento, tra gli orrori di due guerre mondiali, le difficoltà della ricostruzione e la speranza nella rinascita degli anni Sessanta.