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Abstract/Sommario: Dalla savana del Kenia ai sentieri che solcano la catena dell'Atlante in Marocco; dall'altopiano della Patagonia al calore dell'India meridionale seguiamo Jackson, Zahira, Carlito e Samuel , quattro bambini con il desiderio di imparare. Per soddisfare questo desiderio (e come milioni di loro coetanei nel mondo) affrontano, nella maggioranza dei casi quotidianamente, percorsi lunghissimi e spesso pericolosi. Ognuno di loro ha un sogno di emancipazione che nessun ostacolo può frenare Jac ...; [Leggi tutto...] Dalla savana del Kenia ai sentieri che solcano la catena dell'Atlante in Marocco; dall'altopiano della Patagonia al calore dell'India meridionale seguiamo Jackson, Zahira, Carlito e Samuel , quattro bambini con il desiderio di imparare. Per soddisfare questo desiderio (e come milioni di loro coetanei nel mondo) affrontano, nella maggioranza dei casi quotidianamente, percorsi lunghissimi e spesso pericolosi. Ognuno di loro ha un sogno di emancipazione che nessun ostacolo può frenare Jackson 10 anni, percorre, mattina e sera con la sorellina, quindici chilometri in mezzo alla savana e agli animali selvaggi; Zahira 11 anni, che percorre una giornata di faticoso cammino per raggiungere la scuola in cui resterà per la settimana, con le sue due amiche. Samuel, 11 anni, ogni giorno viaggia in India per otto chilometri, anche se non ha l'uso delle gambe, spinto nella sua carrozzina dai due fratelli minori e Carlito, 11 anni, attraversa le pianure della Patagonia per oltre venticinque chilometri, portando con se la sua sorellina.

Abstract/Sommario: Dalla savana del Kenia ai sentieri che solcano la catena dell'Atlante in Marocco; dall'altopiano della Patagonia al calore dell'India meridionale seguiamo Jackson, Zahira, Carlito e Samuel , quattro bambini con il desiderio di imparare. Per soddisfare questo desiderio (e come milioni di loro coetanei nel mondo) affrontano, nella maggioranza dei casi quotidianamente, percorsi lunghissimi e spesso pericolosi. Ognuno di loro ha un sogno di emancipazione che nessun ostacolo può frenare Jac ...; [Leggi tutto...] Dalla savana del Kenia ai sentieri che solcano la catena dell'Atlante in Marocco; dall'altopiano della Patagonia al calore dell'India meridionale seguiamo Jackson, Zahira, Carlito e Samuel , quattro bambini con il desiderio di imparare. Per soddisfare questo desiderio (e come milioni di loro coetanei nel mondo) affrontano, nella maggioranza dei casi quotidianamente, percorsi lunghissimi e spesso pericolosi. Ognuno di loro ha un sogno di emancipazione che nessun ostacolo può frenare Jackson 10 anni, percorre, mattina e sera con la sorellina, quindici chilometri in mezzo alla savana e agli animali selvaggi; Zahira 11 anni, che percorre una giornata di faticoso cammino per raggiungere la scuola in cui resterà per la settimana, con le sue due amiche. Samuel, 11 anni, ogni giorno viaggia in India per otto chilometri, anche se non ha l'uso delle gambe, spinto nella sua carrozzina dai due fratelli minori e Carlito, 11 anni, attraversa le pianure della Patagonia per oltre venticinque chilometri, portando con se la sua sorellina.

Abstract/Sommario: Le storie di quattro bambini, provenienti da angoli del pianeta differenti, ma uniti dalla stessa sete di conoscenza. Dalle savane sterminate del Kenya, ai sentieri tortuosi delle montagne dell'Atlante in Marocco, dal caldo soffocante del sud dell'India, ai vertiginosi altopiani della Patagonia, i quattro protagonisti, Jackson, Zahira, Samuel e Carlito sanno che la loro sopravvivenza dipenderà dalla conoscenza e dall'istruzione scolastica.

Abstract/Sommario: Quattro ragazzi provenienti da differenti Paesi d'origine, si preparano ad affrontare la prova che determinerà non solo il loro destino, ma anche quello delle loro famiglie. Dopo tanto impegno, attenzione e perseveranza a scuola, i quattro sono arrivati alla consapevolezza che il sogno sta per avverarsi. Hanno fatto progressi nonostante le condizioni fossero spesso molto difficili, ma ora sono concentrati molto più di prima su un unico obiettivo, il successo.

Abstract/Sommario: Vajont: un nome che è diventato sinonimo di una tragedia, la più grande tragedia della seconda metà deò Novecento. La Cineteca del Friuli ha riunito questo DVD cinque documentari che raccontano la diga, la catastrofe e le sue conseguenze negli anni immediatamente successivi: quattro appartengono ai fondi della Regione Friuli Venezia Giulia e del Veneto ora conservati presso l'Archivio Cinema a Gemona; uno fa parte delle collezioni della Cineteca di Bologna, che ne ha concesso l'utilizz ...; [Leggi tutto...] Vajont: un nome che è diventato sinonimo di una tragedia, la più grande tragedia della seconda metà deò Novecento. La Cineteca del Friuli ha riunito questo DVD cinque documentari che raccontano la diga, la catastrofe e le sue conseguenze negli anni immediatamente successivi: quattro appartengono ai fondi della Regione Friuli Venezia Giulia e del Veneto ora conservati presso l'Archivio Cinema a Gemona; uno fa parte delle collezioni della Cineteca di Bologna, che ne ha concesso l'utilizzo alla Cineteca del Friuli. [Da contenitore]

Abstract/Sommario: Scritto dal regista con Michele Barca, prodotto da Venicefilm di Padova con Sky-Fox Channels Italy, premiato come il miglior documentario dell'anno nel quadro degli Sky TV Awards 2008 e disponibile su DVD con il sottotitolo L'immagine dell'orrore. 45 anni dopo si rievoca il disastroso straripamento del lago artificiale, formato dalla diga del Vajont, ai confini tra Friuli e Veneto, che la notte del 9 marzo 1963 fece 1917 morti di cui quasi 1500 a Longarone. Scandito in capitoletti, il ...; [Leggi tutto...] Scritto dal regista con Michele Barca, prodotto da Venicefilm di Padova con Sky-Fox Channels Italy, premiato come il miglior documentario dell'anno nel quadro degli Sky TV Awards 2008 e disponibile su DVD con il sottotitolo L'immagine dell'orrore. 45 anni dopo si rievoca il disastroso straripamento del lago artificiale, formato dalla diga del Vajont, ai confini tra Friuli e Veneto, che la notte del 9 marzo 1963 fece 1917 morti di cui quasi 1500 a Longarone. Scandito in capitoletti, il film è affidato soprattutto alle testimonianze corali dei sopravvissuti di una tragedia che "poteva e doveva essere evitata". Il suo tema centrale è la persistenza dei ricordi, della memoria del dolore, cioè le conseguenze psicologiche (e patologiche) nella gente della valle devastata. Non a caso uno dei capitoli finali si chiama "Il silenzio e la parola": il silenzio tenuto durante i lunghi anni di lavoro per la ricostruzione; la parola che alcuni di loro hanno ritrovato per far sapere che non hanno dimenticato e che non bisogna dimenticare. Pur evitando il tasto della denuncia, si ricorda che Giovanni Leone, allora presidente della Camera, sollecito, visitò una settimana dopo i luoghi del disastro e se ne andò, promettendo che "giustizia sarà fatta". Anni dopo lo stesso Leone, avvocato penalista, assunse la difesa dei responsabili dell'Enel, incriminati. Anche sul piano visivo impressiona, turba, coinvolge: non, all'inizio, con le spettacolari immagini finte prese dal film Vajont (2001) di R. Martinelli, ma con quelle video, in gran parte inedite, dell'archivio dei Vigili del Fuoco e con quelle fisse di fotoreporter (Bepi Zanfron), mostre fotografiche, collezioni private, sul recupero, l'estrazione, la difficile identificazione dei cadaveri straziati. Fotografia (a colori): F. Veneri. Montaggio: F.N. Pittarello. Entrambi encomiabili.