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Abstract/Sommario: Acclaimed by Al Gore as ‘beautiful, insightful and thought-provoking’, Jennifer Baichwal’s award-winning documentary centres on renowned artist Edward Burtynsky, whose large-scale photographs portray the devastating impact of industrial expansion on the environment. Baichwal observes the artist at work amid some of the most surreal landscapes of the 21st century: China’s mountains of computer waste; the Yangtze River where whole towns are disappearing in the flooding caused by the Thre ...; [Leggi tutto...] Acclaimed by Al Gore as ‘beautiful, insightful and thought-provoking’, Jennifer Baichwal’s award-winning documentary centres on renowned artist Edward Burtynsky, whose large-scale photographs portray the devastating impact of industrial expansion on the environment. Baichwal observes the artist at work amid some of the most surreal landscapes of the 21st century: China’s mountains of computer waste; the Yangtze River where whole towns are disappearing in the flooding caused by the Three Gorges Dam; the shipbreaking yards of Bangladesh; Shanghai, with its increasingly crowded skyline and millions of new inhabitants. Eschewing polemics, Burtynsky aims simply to bring these landscapes into our consciousness, to provoke reflection on some highly inconvenient truths. Yet Baichwal’s film also exposes a tension between ethics and aesthetics: aren’t these images of apocalyptic splendour just a little too seductive? One thing’s for sure: it’s a terrible beauty that’s born.

Abstract/Sommario: Fin dalla più tenera età Robert Mapplethorpe ha inseguito quasi ossessivamente un obiettivo: diventare non solo un grande artista, ma anche, e soprattutto, una celebrità. Non avrebbe potuto scegliere un luogo e un periodo migliore: la Manhattan della Factory di Andy Warhol, dello Studio 54, della rivolta di Stonewall per i diritti dei gay, un'epoca votata alla più libera ed edonistica sessualità. La sua prima personale del 1976 svela immediatamente la sua visione e il suo linguaggio: e ...; [Leggi tutto...] Fin dalla più tenera età Robert Mapplethorpe ha inseguito quasi ossessivamente un obiettivo: diventare non solo un grande artista, ma anche, e soprattutto, una celebrità. Non avrebbe potuto scegliere un luogo e un periodo migliore: la Manhattan della Factory di Andy Warhol, dello Studio 54, della rivolta di Stonewall per i diritti dei gay, un'epoca votata alla più libera ed edonistica sessualità. La sua prima personale del 1976 svela immediatamente la sua visione e il suo linguaggio: erotismo, fiori e ritratti. In questo periodo sta raggiungendo già la fama grazie a una serie di espliciti scatti dalla scena gay e sadomaso e di nudi maschili di uomini afroamericani. Randy Barbato e Fenton Bailey hanno avuto libero accesso all'archivio di Mapplethorpe, realizzando così un film su un artista che in questo ritratto parla con candore di se stesso, attraverso una serie di interviste inedite.

Abstract/Sommario: Nella notte tra il 15 e il 16 luglio del 1993, a Todi viene ferita mortalmente una donna di trentasei anni. Il luogo del delitto è il suo stesso appartamento. Chi è stato a ucciderla e perché? Ancora oggi questi interrogativi non hanno una risposta: non si è trovata l'arma del delitto, non c'erano tracce di effrazione nell'appartamento, nessuno ha visto né sentito nulla. L'unica pista da seguire è la scia di sangue che la donna ha lasciato nel corridoio, nel suo disperato tentativo di ...; [Leggi tutto...] Nella notte tra il 15 e il 16 luglio del 1993, a Todi viene ferita mortalmente una donna di trentasei anni. Il luogo del delitto è il suo stesso appartamento. Chi è stato a ucciderla e perché? Ancora oggi questi interrogativi non hanno una risposta: non si è trovata l'arma del delitto, non c'erano tracce di effrazione nell'appartamento, nessuno ha visto né sentito nulla. L'unica pista da seguire è la scia di sangue che la donna ha lasciato nel corridoio, nel suo disperato tentativo di raggiungere la stanza del padre.

Abstract/Sommario: Dagli esordi al trionfo mondiale con l'Argentina del 1986, dall'epopea del Napoli degli scudetti alla controversa esperienza di Italia '90: la storia e i gol, i successi e i drammi del più grande campione di tutti i tempi, Diego Armando Maradona.

Abstract/Sommario: L'esplosivo regista di "Underground" e "Il tempo dei gitani", due volte vincitore della Palma d'Oro a Cannes, dirige un documentario sulla straordinaria storia di Diego Armando Maradona. Un film dove c'è tutto, dall'uomo leggenda dello sport screditato per l'abuso di droga e per il sovrappeso all'acerrimo critico della politica unilaterale degli Stati Uniti, dal padre di famiglia all'ammiratore dei movimenti di liberazione dell'america latina ben simboleggiati da Ernesto Che Guevara. U ...; [Leggi tutto...] L'esplosivo regista di "Underground" e "Il tempo dei gitani", due volte vincitore della Palma d'Oro a Cannes, dirige un documentario sulla straordinaria storia di Diego Armando Maradona. Un film dove c'è tutto, dall'uomo leggenda dello sport screditato per l'abuso di droga e per il sovrappeso all'acerrimo critico della politica unilaterale degli Stati Uniti, dal padre di famiglia all'ammiratore dei movimenti di liberazione dell'america latina ben simboleggiati da Ernesto Che Guevara. Un film dove ci sono la passione per il calcio e i rapporti con i familiari, dove l'eroe sportivo, il campione delle persone, l'idolo caduto in discredito, il pibe de oro che ha ispirato milioni di ragazzini, il personaggio chiacchierato, eccessivo e genuino si confondono, convergono, si contraddicono.